Booking… Booking…

Gentili Ospiti di Booking.com, siamo nelle vostre mani “giudiziose”, nel senso che le Vostre mani, attraverso tastiere e telefonini, esprimono un giudizio su di noi di BiancoCancello. E’ giusto e ci va bene così, altrimenti non potremmo mai sapere se stiamo lavorando bene oppure no.

Le valutazioni che fate sulla Vostra esperienza presso gli alloggi (non solo BiancoCancello), sono basate su 6 voci: Staff, Servizi, Pulizia, Comfort, Posizione e Rapporto Qualità/Prezzo.

Orbene 5 di queste voci possono avere delle valutazioni quasi oggettive.

Staff – comportamento e disponibilità dello staff da 0 a 10                         —OK—

Servizi – Qualità e sostanza dei servizi offerti da 0 a 10                              —OK—

Pulizia – L’alloggio è pulito oppure sporco da 0 a 10                                   —OK—

Comfort – Funzionalità degli oggetti presenti nell’alloggio da 0 a 10         —OK—

Rapporto Qualità/Prezzo da 0 a 10                                                               —OK—

In effetti la valutazione non è da 0 a 10 ma ci sono dei “gradini” predefiniti a cui bisogna adeguarsi che sono: 0  –  2,5  –  5,0  –  7,5  –  10. Ed anche questo è un metodo valutativo corretto.

Premesso che noi, dalla quasi totalità degli Ospiti, su queste 5 voci prendiamo quasi sempre 10, dalla voce “Posizione” non traiamo quella soddisfazione che vorremmo avere. E’ come se ricevessimo un giudizio del genere: “Siete bravi, belli, professionali ma la tua casa sta in un posto da schifo”….

Stiamo combattendo una piccola battaglia con Booking.com a questo riguardo e non solo per noi, anche per tutti gli altri colleghi che forniscono alloggi sotto varie forme:

Esprimere un giudizio sulla “Posizione”… nessuno lo può fare correttamente, perché è una voce soggetta ad interpretazione ma con troppe variabili: posizione rispetto a cosa? alla lontananza dal centro della città più vicina? non ha senso. Posizione rispetto alla montagna che fa ombra alla struttura? non ha senso. Posizione rispetto alla spiaggia più frequentata? non ha senso. E potrei continuare così per diverse centinaia di spiegazioni possibili senza trovare un senso alla voce “Posizione” così come viene proposta.

Se vogliamo essere precisi poi, c’è da notare che “Location” è stata tradotta solo per la lingua italiana, in tutte le altre lingue che Booking utilizza, non è tradotto, è sempre e solo “Location”. Non ha senso. Quel “genio” che ha tradotto in italiano “Location”, per coerenza avrebbe dovuto tradurre in italiano anche le altre due voci che invece sono rimaste in inglese: “Staff” e “Comfort” perché non ha tradotto anche queste due voci? Per esempio con “Personale” e “Comodità”, rispettivamente, così ci potevamo fare quattro risate. Il “genio” deve sapere che la lingua italiana è molto complessa e spesso le traduzioni letterali non possono funzionare anzi inducono in errore perché significano un’altra cosa. E questo è proprio il nostro caso.

La voce giusta da giudicare è “Location” oppure “Luogo” oppure “Posto” oppure qualsiasi altra parola che dia valore alla struttura in sé. Non si può paragonare una villa con giardino a un appartamento al quinto piano senza ascensore chiedendo la “Posizione”. L’appartamento al quinto piano senza ascensore di fronte al Colosseo ha una vista magnifica ma ha anche lo smog della città, il rumore del traffico e gli inconvenienti di un condominio in città. Io, se dovessi votare un appartamento del genere come “Posizione” gli darei un voto di 2,5/10 ma se mi si chiedeste invece di dare un voto alla “Location” gli potrei dare 10/10 perché è un appartamento prestigioso, curatissimo nei dettagli e confortevole, con il Colosseo come vista!

Oppure potrei offrire stanze nella villa più bella del mondo, in cima ad una collina con vista oceano da una parte e catene montuose innevate dall’altra: bellissima “Posizione” 10/10 ma tenuta male con erba alta nel giardino e vialetti sconnessi, porte che non si chiudono ecc. La “Location” meriterebbe uno 0/10.

Non so è solo un’impressione, ma c’è qualcosa di sbagliato….

Open your minds e valutate la nostra “Posizione” e quella degli altri alloggi che visiterete come “Location”, come “Posto” dove si sta tranquilli ed in pieno relax, dove tutte le cose sono al loro posto, gradevoli, pulite, ordinate.

Grazie


Autorizzazione

Autorizzazione Regionale.

Siamo una struttura extra-alberghiera professionale registrata presso la Regione Lazio.

Se inquadrate con il vostro smartphone il codice QR, il link relativo vi porterà sul sito della Regione Lazio, nella pagina a noi riservata, dove troverete gli estremi della certificazione.

Vedi anche fondo pagina del sito.

Buon BiancoCancello a tutti!

Natale di Roma

21 aprile 2019 – 2772 anni “ab Urbe condita”

Il 21 aprile 753 a.C. Romolo fonda la città di Roma. La data è così importante da diventare l’inizio della cronologia romana: viene fissata dall’astrologo Lucio Taruzio. Il primo a far celebrare l’anniversario di Roma nel 47, ottocento anni dopo la presunta data della fondazione, è l’imperatore Claudio.
Il compleanno di Roma viene ufficializzato nel 1870 quando per la prima volta fu istituita come festa per tutto il Paese. Con il passare degli anni assume una connotazione simbolica, una sorta di sacralità del culto di Roma rimettendo nuovamente in risalto la grandezza della città. Durante il periodo fascista Benito Mussolini la trasforma nella festa dei lavoratori per celebrare la romanità e per far dimenticare alla popolazione la festa del primo maggio. Caduto il regime, il 21 Aprile torna a essere un giorno come gli altri, non per i romani, ovviamente.

La Lupa

Un anno di vite vere

Un anno di vite vere.

All’inizio di questa avventura eravamo molto preoccupati dal fatto che tutto ciò che avevamo creato finisse in un flop: nessuno ci avrebbe chiamato per soggiornare da noi, oppure non saremmo riusciti a soddisfare le esigenze dei nostri ospiti e tante altre preoccupazioni legate a questa attività. Con il passare dei mesi e l’arrivo degli ospiti, tutte queste preoccupazioni si sono dissolte. Sono venuti da noi tante persone e tutti sono stati ampiamente soddisfatti, tanto da farci acquisire un punteggio elevatissimo presso i nostri partners. Visto l’andamento delle cose, abbiamo iniziato a divertirci, anche se abbiamo lavorato duramente. Divertirci perché abbiamo iniziato a considerare i nostri ospiti non più timorosamente, come entità astratte, persone che vengono da noi dormono e se ne vanno in maniera impersonale e automatica, bensì come persone reali con storie vere e tante altre qualità. Siamo diventati attenti osservatori, per capire le esigenze dei nostri ospiti e soddisfarle prima che ci siano richieste. In questo breve anno sono passate da BiancoCancello tantissime persone entusiaste del posto, di noi e del trattamento ricevuto. Una bella soddisfazione. Ci siamo arricchiti di umanità, entrando a contatto con così tante persone diverse. Ma la cosa che più ci ha colpito è la varietà di storie e di situazioni che abbiamo recepito, il background culturale e di vita dei nostri ospiti, con i quali si instaura spesso un rapporto confidenziale sincero.

I più belli, come sempre sono i bambini, freschi, allegri, curiosi e sfrontati, ma portano ovunque vanno, tanta gioia. Poi le famiglie, magari con tanti figli o i gruppi di amici, quelli che transitano da Nord a Sud e viceversa, quelli che si sono persi oppure i ciclisti e i motociclisti, specialmente quelli di Vallelunga con o senza famiglia al seguito, gli italiani, gli stranieri o ancora i professionisti, i lavoratori occasionali, i camionisti con tanto di camion al seguito, quelli che si lasciano e quelli che si sposano il giorno dopo, insomma una varia umanità. BiancoCancello è anche questo….

Ciao.

La leggenda del Soffione – BiancoCancello

Le stanze di BiancoCancello sono intitolate a persone diverse, persone realmente esistenti e facenti parte della Famiglia di BiancoCancello. Ognuna delle stanze ha anche disegnato a mano, direttamente sulle pareti, un fiore, ripetuto più volte e in modalità differenti. Per esempio, la Stanza Maria è decorata con il “Soffione”, andiamo a capire di più su questo delicatissimo fiore.

La Leggenda del Soffione

 

Leggenda del Soffione

Già il suo nome è tutto un programma, il tarassaco, conosciuto anche come dente di leone, dente di cane, soffione, cicoria selvatica, cicoria asinina, grugno di porco, ingrassaporci, insalata di porci, pisciacane, lappa, missinina o piscialletto, deriva dal greco “tarakè” che significa “scompiglio, turbamento” e da “akos” che significa “rimedio”, nome che gli fu dato dagli Apotecari alla fine del Medioevo a causa delle sue proprietà medicamentose.

I vari nomi derivano dalle usanze popolari come ad esempio dente di leone che si riferisce alla forma dentellata delle foglie, oppure soffione perché la sua infruttescenza crea palle di semi leggeri che tutti i bambini, e non solo, amano soffiare via leggeri come fossero bolle di sapone di Madre Natura, mentre il nome piscialletto è dovuto alle sue sorprendenti doti diuretiche.

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[Fonte immagine Wikipedia]

Molti ne parlano nei loro scritti, e particolarmente bella e dedicata alla sua grande resistenza, è la poesia che si può leggere nel libro “Le Fate dei Fiori – Il Libro delle Bambine” di Cecily Mary Barker (che consiglio vivamente a tutti coloro che amano la natura e il mondo nascosto delle fate e dei fiori):

 

 

“Guardate le mie foglie dentellate,
soffiate le lancette del soffione
guardate, fra le siepi, le mie ondate,
guardate il prato, il sentiero,
guardatemi in giardino, allegro e fiero!
Raccoglietemi pure: io cresco ancora,
senza chieder permesso né scusarmi,
che fate con le vostre zappe, allora?
Non riuscirete mai ad estirparmi!
Nessuno mi può fare impressione,
perché io sono il Dente di Leone!”

In Francia per indicare che una persona è morta si usa la frase “voir croitre le Pissenlit par la racine” che letteralmente significa “vedere crescere di radice di tarassaco”

La leggenda di questi fiori li vede protagonisti di storie di sogni e desideri, i giovani innamorati usavano questa pianta per donargli le loro speranze ed i loro amori e soffiando via decisi i semi (acheni) al vento, si immagina che essi possano avverarsi. deciso lasciavano andare il pappo e, se tutti gli acheni volavano via, i loro sogni si sarebbero realizzati tanto più in fretta quanto più lontano volava via il seme.

Nel medioevo le fattucchiere usavano l’olio estratto dal tarassaco per cospargersi il corpo in modo da farsi accettare dalla popolazione e per vedere realizzati i propri desideri.

Leggenda del Soffione

Poi c’è anche una leggenda che arriva della terre irlandesi che narra come un tempo gli gnomi, gli elfi e le fate corressero liberamente nei prati e boschi ancora incontaminati; fino a quando l’uomo non intervenne con la sua mania di distruggere sempre tutto. Così queste magiche creature dovettero cercare rifugio fra le rocce o nel folto dei boschi, però le fate possedevano abiti troppo appariscenti per riuscire a nascondersi, così spesso venivano calpestate dagli uomini, e fu per questo che si trasformarono in fiori gialli e robusti, che se anche vengono calpestati hanno la capacità di tornare eretti, e si narra che la sua tenace sopravvivenza sia proprio dovuta alla presenza magica delle fate nella corolla del fiore.

Se incontrate questi fiori all’apice della loro fioritura non ignorateli, soffiateli via, divertitevi con loro, i loro semi viaggeranno lontani e se riuscirete a soffiare via tutti i semi in un colpo solo vi aspetterà un anno ricco di sorprese e magari anche un po’ magico!

La fata del soffione